Pochi chilometri fuori Castiglione della Pescaia, in direzione Grosseto, a un passo dal bivio per Tirli e Vetulonia, c’è la locanda Ponti di Badia. Isolata, sembra una stazione di posta o una «casa dei doganieri». Ci accoglie un’ampia e ben organizzata veranda, collocata sul retro e strutturata in due grandi padiglioni esagonali di legno, sotto i quali attendono numerosi tavoli imbanditi. L’impressione è quella di una trattoria di lungo corso. Il servizio è accogliente e cordiale. Ordiniamo: crostini toscani misti, tortelli al ragù di cinta senese, cinghiale alla cacciatora. Tutto eccellente e, soprattutto, convincente nella genuinità. I crostini sanno di crostini maremmani; i tortelli, fatti in casa, sono ottimi e il ragù di cinta incanta; il cinghiale è vera, autentica cacciagione. Un’autentica «stazione di pasto». Punti dolenti? Come sempre da queste parti, l’assenza di una birra potabile e l’immancabile, fastidiosa musichina di sottofondo (per fortuna a basso volume): non si capisce perché sia impossibile cenare nella tranquillità, senza che qualcuno mi urli nelle orecchie il suo depressivo desiderio di una «vita spericolata». Tuttavia, sono peccati perdonabili, di fronte a tanta qualità. Torneremo.
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